Il refitting: una soluzione sostenibile

Kintsugi letteralmente significa “riparare con l’oro”. Si tratta di un’antica pratica e tecnica giapponese che consiste nel riparare oggetti in ceramica utilizzando l’oro per saldarne le crepe e i frammenti, non nascondendole, ma evidenziandole. È l’esempio di come l’imperfezione di un oggetto possa trasformarsi in qualcosa di unico e meraviglioso. Vi starete forse chiedendo quale sia il nesso con le sedute. Ebbene, scopriamolo insieme.

Buttare via responsabile

Le cose che buttiamo nell’arco di una giornata sono tante e varie. Proviamo ad immaginare l’ultimo oggetto che abbiamo gettato via e per quale motivo lo abbiamo fatto. Cerchiamo di valutare se meritava davvero il cestino oppure se, in fondo in fondo, avrebbe potuto diventare qualcos’altro o magari essere aggiustato e rimesso a nuovo per poi essere riutilizzato.

Le risposte potrebbero lasciarci indifferenti oppure sorprenderci. Vogliamo partire proprio da qui e fare un passo ancora più nel dettaglio accompagnandovi nel mondo del refitting delle sedie. 

R come Refitting: dal protocollo FUTURE di Concepts by Braida

Refitting è un termine inglese che significa letteralmente rendere qualcosa pronto per essere riutilizzato riparandolo, riequipaggiandolo e/o rifornendolo e fa riferimento a una delle attività più importanti all’interno di un cantiere navale. 

Noi però vi accompagneremo a conoscere il refitting dal nostro punto di vista, le sedute. Gli interventi di refitting che vengono eseguiti su una sedia possono essere di vario tipo e vanno dalle più piccole riparazioni al completo restauro.

Il fine è comune: ridurre lo spreco e promuovere il riuso e il ripristino di prodotti e materiali esistenti. Molto spesso, infatti, le sedute vengono destinate allo smaltimento perché usurate oppure non più di moda. Gli interventi di refitting consentono di evitare tutto ciò.

Il refitting di una seduta

Alcune fra le pratiche più comuni nel refitting di una sedia sono il rifacimento della tappezzeria delle scocche e dei sedili e la sostituzione dei componenti danneggiati o usurati, anche singolarmente.

Braccioli, gambe, fusti… dopo un’attenta valutazione della qualità e della tenuta dei vari elementi e materiali, possiamo procedere con la sostituzione e la rimessa a nuovo per donare una seconda vita alle sedute.

RefittiaMo la scuola

Qualche tempo fa ci siamo occupati del refitting di alcune sedie usurate presso un liceo in provincia di Udine. Da qui, l’inizio di RefittiaMo la scuola, un servizio di refitting di sedie rivolto alle scuole e che vogliamo portare avanti e diffondere il più possibile.

L’obiettivo è quello di promuovere un modello di economia circolare basato sul riciclo e il riutilizzo, coniugando esperienza, saperi e tradizione verso un futuro più sostenibile e condiviso.

Fra i benefici, c’è senz’altro un risparmio nei costi di manutenzione e di acquisto degli arredi per le scuole, ma soprattutto ci sono formazione e ambiente. Parleremo, infatti, di sostenibilità rivolgendoci a studenti e docenti attraverso la documentazione dei vari passaggi per la rimessa a punto degli arredi e la visione delle varie fasi di lavorazione.

Il progetto Furniture For Future

Sostenibilità ambientale e nuove tecnologie emergenti consentono di ripensare la progettazione e il modello di business delle imprese italiane.

Proviamo ad immaginare una sedia progettata e realizzata in Italia con materiali sicuri ed ecosostenibili come legno FSC, ferro riciclato e tessuti anch’essi riciclati o di provenienza naturale. Facciamo finta che una gamba di questa sedia si spezzi. Anziché buttarla, possiamo provare ad aggiustarla e riutilizzarla.

Grazie alla stampa a 3D è infatti possibile ricreare una nuova gamba identica a quella rotta in modo tale da sostituirla. Oppure, possiamo cogliere l’opportunità per dare sfogo alla creatività, decidendo di ricreare la gamba rotta in modo che sia diversa dalle altre, rendendola così unica.

Il nostro progetto Furniture For Future parte proprio da qui: l’idea di pensare un prodotto con logiche di eco-design dando un nuovo volto al Made in Italy.

Ai fini di ridurre l’impatto ambientale dato dallo smaltimento di materiali ingombranti è fondamentale, infatti, progettare una seduta o un complemento d’arredo affinché sia di facile scomposizione nei materiali principali e possa essere ritappezzato e rimesso a nuovo.

È vero che a parole tutto è bello, ma se vi dicessimo che il nostro progetto è diventato realtà? Nel corso del Fuorisalone 2022, più precisamente all’evento Hotel Regeneration Hybrid Restaurant di Simone Micheli, presenteremo in anteprima la Triple F: la prima sedia progettata e pensata in ottica Furniture For Future e disegnata per noi proprio dall’architetto Simone Micheli.

Per partecipare all’evento cliccate qui

Il refitting: la creatività a portata di sedia

Come ci insegna l’arte del kintsugi, i difetti non dobbiamo cercare di nasconderli, bensì di valorizzarli. La bellezza dell’imperfezione è proprio questa, il suo essere sempre diversa e assolutamente imprevedibile. Ci insegna, inoltre, a trasformare qualcosa in qualcos’altro.

I difetti sono quindi  una seconda opportunità: frammenti che diventano opere d’arte, uniche nel loro genere. Prendendo ispirazione da ciò, ecco il valore che acquisisce il refitting.

Una seconda vita, un’opera d’arte, un pezzo unico, tanti componenti di recupero combinati per creare un prototipo… questi e tanti altri sono solo alcuni esempi di riutilizzo nel mondo delle sedute.

Che si parli di una tazzina in ceramica rotta o di una sedia a tre gambe, magari pure traballante, è fondamentale tenere a mente che non sempre buttare è l’unica soluzione. Ci sorprenderà scoprire quanto utili possano ancora rivelarsi alcuni oggetti, se solo lasciassimo fluire l’immaginazione e la creatività.

Contattateci per saperne di più.

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